SOFTAIR: SPORT O GIOCO DI RUOLO?

Il softair o Air soft è uno sport di squadra, che vede l’utilizzo di repliche di armi da fuoco, sfruttando pallini di plastica con meccanismi a molla o a gas.

 In una partita si sfidano due o più squadre si sfidano in campo aperto o in modalità CQB, al chiuso. I partecipanti oltre a usare repliche fedeli delle armi utilizzano anche abbigliamento ed equipaggiamento tattico. La pratica del softair nasce in Giappone negli anni ottanta da degli appassionati che costruirono delle repliche a gas del fucile FAMAS. Successivamente negli anni novanta sbarca negli stati uniti da dove poi si diffonderà in tutto il mondo. Essendo uno sport di squadra e da combattimento, in Italia viene regolato dallo stato anche per via dell’utilizzo di repliche di armi da fuoco. Per legge non devono superare i 0,99j di potenza, per non rischiare di ledere le persone. La soglia minima per subire lesioni è di 3j. Mentre per quanto riguarda le protezioni lo stato obbliga solo l’utilizzo di occhiali protettivi. Per i minorenni è obbligatorio anche l’uso di maschere protettive che vanno a proteggere il viso. Tutto il resto dell’attrezzatura e delle protezioni è a discrezione dei singoli partecipanti. Per motivi di sicurezza il trasporto delle repliche deve essere effettuato con una custodia, e l’arma deve essere scarica, in sicura e con l’apposito tappino rosso sulla bocca di fuoco, in modo da evitare colpi accidentali e per distinguere il fucile da uno vero. In Italia viene riconosciuto come sport dal 1993, con la creazione della FIGIT (Fedrazione Italiana Giochi Tattici) che comprende 15 comitati regionali, i GAS (Gruppi Autonomi di Softaitr) e la FISA (Federazione Italiana Soft Air). Ai quali spetta il compito di organizzare i tornei e stabilire le linee guida per lo svolgimento delle partite agonistiche. Mentre per quanto riguarda le squadre  possono essere all’interno del sistema della FIGIT o

possono essere club amatoriali che si organizzano autonomamente e possono prendere parte anche ai tornei ufficiali. Lo svolgimento di una partita non ha un limite di tempo stabilito, può durare due ore come due giorni con pernottamento in campo, con tende e sacchi a pelo o in delle strutture. Il punteggio viene assegnato alla squadra che porta a termine il suo obbiettivo o se elimina tutti i membri della squadra avversaria. Un giocatore viene eliminato se colpito anche una sola volta. Si può essere eliminati anche se si viene colpiti sull’attrezzatura o di rimbalzo. Il giocatore che viene colpito ha l’obbligo di dichiararsi e di uscire dal gioco senza interrompere l’azione degli altri partecipanti. Per farlo deve gridare ad alta voce “PRESO” o “HIT” (termine anglosassone usato all’estero o nei tornei), e indossare un gilet catarifrangente per essere distinto dai partecipanti ancora in gioco. Durante i tornei sono presenti degli arbitri che assicurano un corretto svolgimento della partita. Questo sport non è molto conosciuto e forse un po demonizzato, per via dell’utilizzo di repliche di armi, che può far pensare che sia violento e pieno di fanatici guerrafondai. In realtà non è proprio così, ma è pieno di persone con una passione, che hanno voglia di stare assieme e divertirsi. Oltretutto è uno sport di squadra, dove la collaborazione ed il rispetto sono alla base. In più si svolge all’aperto e si è sempre in movimento, ottimo per restare in forma e respirare aria fresca. Per me il Softair è uno sport completo, che unisce l’attività fisica a una simulazione tattica, aperto a tutti, dove gli unici requisiti sono la voglia di fare e il rispetto. Forse un po’ costoso, ma ne vale davvero la pena.

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